... Anche la seta può essere ruvidaDurante le esibizioni di Matteo a X Factor, credo di avere attraversato una gamma di sensazioni e sentimenti vastissima.
Commozione, serenità, passione, ansia, qualche momento di rabbia...
Ognuno di noi può abbinare alle sue canzoni preferite uno stato d'animo particolare, predominante in quel lungo "tunnel" che fu X Factor.
Quindi mi risulta difficile descrivere con una parola netta, precisa quello che ho provato quando
Matteo Becucci ha cantato
Una giornata uggiosa.A distanza di tempo riesco a definire meglio le sensazioni di quella sera.
Stupore, meraviglia, ammirazione professionale!Ho già parlato della difficoltà di interpretare Renato Zero.
Ecco... interpretare
Lucio Battisti non era da meno e soprattutto il Lucio di questa canzone, forse non una delle sue più riuscite, o almeno più amate.
"Una giornata uggiosa" nascondeva insidie da ogni parte, più o meno nascoste, più o meno velate.
Una trappola/labirinto: se non indovini subito il tracciato giusto rischi di perderti nel dedalo di sentieri e rimanerne imprigionato.
A partire dal testo non facilissimo da cantare con i suoi versi lunghissimi che si affannano a rincorrersi per chiudere la strofa.
Il senso del testo, poi, è alquanto oscuro, pieno com'è di allusioni personali alla vita di Battisti.
Non proprio di facile impatto, insomma.
Il ritmo è serrato, quasi dance, e messo in risalto dal sax di Mel Collins (dei King Crimson).
Ma l'arrangiamento di Morgan e Fabbri lo renderà, fortunatamente, più rock lasciando alle chitarre elettriche il compito di condurre il gioco.
Ma l'ostacolo principale da superare nel confronto con Battisti era la voce.
Questa canzone ha bisogno di una voce sofferta, roca, ruvida: in altre parole quella di Lucio Battisti.
Insomma la canzone meno adatta a Matteo che si ritrova un timbro limpido e pulito.
Una voce di seta o di acciaio, ma certamente non ruvida.
Ma mi sbagliavo, ancora una volta!
Perché quella sera ho scoperto che anche la seta può diventare ruvida e che è possibile trovare un'altra strada interpretativa delle canzoni di Battisti.
Una prima può essere quella dell'imitazione pura e semplice.
Una seconda, quella dello stravolgimento totale.
Una terza, quella di Matteo Becucci: vicina e, allo stesso tempo, lontanissima dall'originale
Durante questa esibizione Matteo Becucci diventò il saggio Dedalo che, imprigionato nel labirinto di Cnosso, si costruì delle ali di cera e ne uscì volando...