Un divano... Matteo e MinaLa storia iniziò con Adamo ed Eva... no eh?! Troppo lunga
Va be'... allora inizierò con un divano rosso, solo e soletto che aspetta.
E una parola:
amore, love, amour...La parola più celebrata nella letteratura, nella musica, nelle arti.
C'era l'amore spirituale di Dante e della sua donna-angelo e c'è l'amore sensuale, quello di Pablo Neruda, uno a caso
...
Donna completa, mela carnale, luna calda.E qui mi fermo! Sì, perché se chiediamo al primo che passa per strada chi è l'icona della canzone sensuale, nella musica leggera italiana, il primo nome che gli verrà in mente può essere solo e soltanto quello:
Mina.Non è facile
cantar di amor carnale. Ne sa qualcosa Mina che in quel lontano 1978 si vide censurare il suo filmato, sigla della trasmissione televisiva "Mille e una luce".
In quel filmato Mina cantava
Ancora ancora ancora e i primi piani della sua bocca furono tagliati perché considerati troppo erotici, allusivi, e il testo non aiutava certo a calmare gli animi. Anzi!
Troppi riferimenti al corpo (braccia, bocca, collo, mani)
io ti chiedo ancora il tuo corpo ancora/le tue braccia ancora... le tue mani sul mio collo ancora...Troppi verbi espliciti e metaforici di una passione fisica (pigliami, consumami, fammi morire)
di restare ancora/consumarmi ancora...E poi una melodia languida languida...
Matteo Becucci e il divanoMa... e il divano?!!! Mmh...
Non so quale molla scattò in Morgan quando affidò a Matteo questa canzone.
Nessun uomo l'aveva cantata mai Fatto sta che dopo avergli fatto cantare Simply Red, David Bowie, U2, Renato Zero e quant'altro, mescolò ancora una volta le carte in tavola... e ci spiazzò.
Sono le 21:33, un'ora non abbastanza tarda, secondo me
Matteo entra e si avvicina al divano rosso. Si sdraia allungando una gamba, di fronte le immagini di quel filmato non più censurato.
Indossa una camicia bianca, un pò trasparente ed è a piedi nudi.
E inizia a cantare
Vi potrei parlare delle difficoltà tecniche di questa canzone, di quel saliscendi di note tipo montagne russe (la cantava Mina no?!!!).
Della scalata melodica fino a un registro acuto che tocca... cosa... l'Everest?
Ma in fondo conosciamo le doti vocali del nostro Matteo, lo abbiamo ascoltato tante volte dal vivo, quando seduto su uno sgabello piglia note stratosferiche, comodo comodo e senza nessuna fatica.
Potrei aggiungere poi, come ha già detto una nostra cara amica, che non sbraita mai perché anche qui deve avvolgerti con la sua voce, trascinarti nel suo mondo di passione, mica urlare!
Vi potrei anche parlare di come pronuncia le "s" trascinandone sensualmente il suono, come fece Mina.
Ma non vi dirò niente di tutto questo.
Vi parlerò invece di quello che ho provato io, quella sera: un delizioso, commovente, salutare groppo in gola!
Sì, perché un Matteo così intenso, emozionato non l'avevo visto mai.
Emozione allo stato puro esce dalla sua voce quella sera e ti arriva dritta al cuore. Lo sottolinea la sua gestualità, quel passarsi un microfono infuocato da una mano all'altra.
Mi sono dilungata a ricordare quell' esibizione perché ogni volta che riascolto "Ancora ancora ancora" nell'EP
Impossibile ho un flashback di quella sera e di come un artista,
Matteo Becucci, può stregarmi anche con una canzone che non mi è mai piaciuta.