Ci ho pensato un po'.
L'ha presentata come la prima canzone che ha scritto?
Ha detto: magari non frega niente a nessuno, ma la faccio lo stesso...
Allora, imho, è così che dobbiamo valutarla. Un regalo, da uno che rispetta
tanto il suo pubblico, al suo pubblico appunto.
Non credo possiamo trarne conclusioni su quelle che saranno le sue canzoni future,
perchè queste dipenderanno da tante cose, alcune belle...altre meno.
Detto questo, al primissimo ascolto, mi piace il senso,
quello che vuole esprimere. Il testo, come anche con C'è,
non mi sembra articolato in modo completo.
Un paio di strofe in più non ci sarebbero state male.
Ma è comprensibile.
Una dolce ballata sulle aspirazioni e la voglia di vivere, non sentimentale quindi,
ma esistenziale. E Matteo ha un vantaggio su tutti: può cantare
qualsiasi cosa, che timbro e colori comunque lo avvantaggiano.
Fermo restando che nel mio personalissimo
matteofantajukebox
una canzone così forse non ci sarebbe.
E fermo restando anche, che al terzo ascolto entrerà nella mia playlist.