| Allora: riporto le mie impressioni sullo spettacolo, che ho condiviso anche con il piacevolissimo gruppo a cui mi sono unita e a cui si partecipava anche Stefano Cabrera (che durante la cena post-spettacolo si è rivelato una persona squisita!)
Lo spettacolo... bello, intenso, immagino faticosissimo per gli interpreti/ballerini/cantanti/e pure un po'acrobati che devono sostenere quel ritmo pazzesco della coreografia e del cantato! Bella ed efficace anche la scenografia, che riesce a cambiare col gioco di luci adattandosi ai vari momenti dello spettacolo. Veramente bravi i musicisti dell'orchestra, infatti molto applauditi alla fine. Tra gli interpreti mi sono piaciuti particolarmente Jenny (giusto?)-dei-gomitoli, Rumtumtagger-tipo-Fonzie, il gatto delle ferrovie con la scena del carrello e MungoJerry nel gioco col copertone.
Continuo a pensare che meriterebbe di essere rivisto, sono sicura che gusterei meglio tanti particolari, ad una seconda visione!
Giulia... fantastica! quando entra in scena lei, le movenze esprimono perfettamente l'essenza di Grizabella prima ancora che apra bocca e calamitano immediatamente l'attenzione del pubblico: quando parte il canto, che dire... non ce n'è per nessuno, stai lì in poltrona, con i brividi dall'empatia che lei riesce a creare fra te e la vecchia gatta... finché l'emozione che ha catturato ogni singolo spettatore si libera nell'applauso più partecipe e convinto di tutto il musical!!!
A me il suo timbro di voce piace moltissimo, mi piace nella potenza e mi piace nel calore e nell'intensità delle note più basse, ma soprattutto mi ha sempre incantata la sua convinzione di interprete, sempre partecipe con tutta se stessa ai testi e all'atmosfera dei pezzi e così generosa nel trasmettere le emozioni che evocano. Ho quest'idea, che da noi alcuni (pochi, sceltissimi) cantanti siano quasi penalizzati dalle proprie capacità interpretative... o canti l'eccellenza (che nella musica contemporanea sembra essere di origine anglosassone!) o mortifichi il tuo dono e il tuo impegno a scelte inferiori alle tue possibilità:
forse perché gli autori, i musicisti italiani, non sanno cogliere la sfida di una scrittura per i veri interpreti come Giulia?
O forse perché, quando la colgono, la composizione non viene considerata abbastanza commerciale dall'industria discografica?!
Così, poi, subiamo i critici che pontificano negativamente sul generale ricorso alle cover: certo, se a Mina fosse stato richiesto di essere una cantautrice per essere presa in considerazione, ci avrebbero privato di "qualche" ascolto piuttosto piacevole... mah
Cats, dopo le date di Bologna e Bergamo, sarà a Genova il 19 e 20 marzo (e sono seriamente tentata di rivederlo!), per proseguire con Padova e Rimini prima della ripresa finale a Roma in aprile.
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