Ti Troverò: le nostre recensioni

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Spica1
view post Posted on 23/10/2009, 02:25




Ore 3.06.

La notte è tranquilla e silenziosa.
Sono sola con la voce di Matteo nelle cuffie e trattengo il respiro ad ogni ascolto.
Mi sono svegliata all'improvviso 20 minuti fa e sono corsa qui con la folle speranza di trovare "qualcosa".
E c'era.

Il testo è di una bellezza e di una delicatezza assolute.

E' la descrizione di un uomo che comunica con la donna amata fisicamente lontana ma così spiritualmente vicina da essere percepita anche nelle cose apparentemente più banali (la polvere sui libri, i vetri delle case)

E la sua voce ha un calore nel cantare questi versi che scioglierebbe i ghiacci del polo nord.
E il crescendo finale..... :wub:

sotto la polvere che è li
appiccicata ai libri
dentro gli hotel
delle citta che girando
vivo soltanto per metà
e lascio ogni mattina

Buonanotte ragazze

 
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sweetbaby1
view post Posted on 23/10/2009, 08:01




:cry: :cry: :cry:
Scusate ma mi devo ancora riprendere......

Testo bellissimo, sensibile e commovente: quoto Far e Spica: anche secondo me il passaggio da loro citato è :wub: :wub: :wub: (oh mamma ho perso le parole!!!!).

A me sembra quasi il racconto della sua estate e del suo momento particolare.....ogni giorno, un hotel, una nuova stanza, una città vissutà a metà (ricordate...ma a Modena c'è il mare?) e una fantastica dichiarazione d'amore per una donna che è sempre e comunque al suo fianco.... "nei sogni miei e dentro i miei guai"

Bravo Matteo!!!!
 
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Jane Austen1
view post Posted on 23/10/2009, 10:56




Eccomi qua :)
Prime impressioni a caldo :rolleyes:

Testo intimo, "autentico" che proietta con sincerità e poesia i sentimenti all'esterno e nel quotidiano, senza banalizzarsi ma con una "lievità" assolutamente convincente.
Nessuna rima inutile (che è un pò il difetto dei testi in musica italiani)

Voce delicatamente "sporcata" quel tanto che basta per trasmettere il dolore/lontananza per la donna amata (ma quanti timbri c'hai Matteo?!!! :o: )

Interpretazione da 10 e lode (ma non poteva essere diversamente) :D

Arrangiamento... una bomba!!!!!!!
Non so usare i termini tecnici ma "orchestrale" è la parola che si avvicina di piu'
... e quel giro di chitarra finale... un bijou :B):

Mister Becucci, un sincero chapeau! :rolleyes:
Hai superato tutte le aspettative e ora attendo con ansia e fiducia il CD :B):

p.s. ho già sentito il singolo due volte stamattina, su radio Bruno e Bella e Monella
 
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snowqueen
view post Posted on 23/10/2009, 11:07




Ce la farò a fare un commento ragionato e articolato?!!sono ancora sopraffatta dalle emozioni che l'ascolto mi ha dato,e quindi scrivo quello che mi viene lì per lì:io,come qualcuno ha già detto,credo abbia tirato fuori nuovi colori della sua voce,ecco perchè qualcuno può rimanere spiazzato all'inizio!Ma secondo me dimostra solo la poliedricità di quest'artista!e poi la voce leggermente sporcata in alcuni passaggi, sottolinea ancora di più questo testo intimo,struggente! :rolleyes:
Io ho pensato subito fosse dedicato alla donna amata,compagnia di vita,ma in effetti si prest ad altre interpretazioni!E questo,per un testo,(io azzarderei a chiamarla universalità!) è importantissimo!Parte dall'esperienza personale di chi l'ha composto (ci vedo anche io l'esperienza di quest'estate di Matteo Becucci,vincitore di x factor,sempre in giro a cantare dal vivo) ma subito può diventare tuo...riportarti alle esperienze della tua vita!A me ha fatto quest'effetto dal primo ascolto!
E poi sono sicura che quando lo proporrà dal vivo,ci fornirà un'interpretazione,se è possibile,ancora più intensa,e con sfumature differenti,perchè,a differenza di altri cantanti (costretti al playback,per nascondere le loro difficoltà :B): ),Matteo è nella dimensione live che trova il suo spazio ideale in cui esprimersi,ed è allora che ci si può rendere conto davvero delle sue inestimabili doti vocali e comunicative!

Edited by snowqueen - 23/10/2009, 12:18
 
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Jane Austen1
view post Posted on 23/10/2009, 11:16




CITAZIONE (MaroGatto @ 23/10/2009, 12:07)
La sua voce.....come mai ci sembra così diversa ?? Sembra una voce più giovanile, anche.....
è certamente bellissima, ma questo "non riconoscerla" rispetto ai live e a "Impossibile" mi sconcerta un poco.... ho proprio bisogno di un bel concerto. MATTEEEOOOOOOO !!!!!!!!

Per me, al contrario, l'uso della voce che fa in questa canzone è stata una sorpresa piacevolissima perché "accompagna" e dà un senso piu' vero/sofferente al testo. C'è anche da dire, però, che io vengo dal rock e quindi sono già geneticamente programmata per voci piu' sporche :D
 
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PensieroStupendo16
view post Posted on 23/10/2009, 11:29




Dopo le emozioni quasi convulse di ieri notte, cercherò di recuperare la mia proverbiale lucidità per dare un giudizio il più possibile obiettivo (so che non ci riuscirò) a “Ti troverò”.

Il testo è lineare, chiaro, delicato.
L’autore si rivolge a qualcuno la cui lontananza genera quel sentimento di malinconica nostalgia che alimenta il desiderio di cercarsi e ritrovarsi. Alterna al calore generato da elementi di intimità (parole, pensieri, sogni, sospiri) al quel senso di “assenza” che si prova quando si viaggia molto, specie per lavoro. E’ una chiara affermazione della volontà di ritrovarsi, di essere di nuovo al fianco. Il testo è positivo: ci si riuscirà di sicuro…come in un film a lieto fine.

La melodia impone rapidi passaggi tra due registri espressivi e la voce sublime di Matteo asseconda questo alternanza: sussurrata, impercettibilmente graffiata, nei passaggi più delicati, potente e precisa quando esprime, con forza, l’intento racchiuso nel testo della canzone.

Forse non sono obiettiva in questo giudizio ma quel che è certo è che la voce di Matteo, e ciò che canta, mi emoziona, mi fa venire i brividi sulla pelle e mi procura quel senso di straniamento che solo le cose di rara bellezza sanno suscitare.

Edited by PensieroStupendo16 - 23/10/2009, 13:56
 
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<3Piccoloangelo<3
view post Posted on 23/10/2009, 12:34




CITAZIONE (PensieroStupendo16 @ 23/10/2009, 12:29)
Dopo le emozioni quasi convulse di ieri notte, cercherò di recuperare la mia proverbiale lucidità per dare un giudizio il più possibile obiettivo (so che non ci riuscirò) a “Ti troverò”.

Il testo è lineare, chiaro, delicato.
L’autore si rivolge a qualcuno la cui lontananza genera quel sentimento di malinconica nostalgia che alimenta il desiderio di cercarsi e ritrovarsi. Alterna al calore generato da elementi di intimità (parole, pensieri, sogni, sospiri) al quel senso di “assenza” che si prova quando si viaggia molto, specie per lavoro. E’ una chiara affermazione della volontà di ritrovarsi, di essere di nuovo al fianco. Il testo è positivo: ci si riuscirà di sicuro…come in un film a lieto fine.


La melodia impone rapidi passaggi tra due registri espressivi e la voce sublime di Matteo asseconda questo alternanza: sussurrata, leggermente graffiata, nei passaggi più delicati, potente e precisa quando esprime, con forza, l’intento racchiuso nel testo della canzone.

Forse non sono obiettiva in questo giudizio ma quel che è certo è che la voce di Matteo, e ciò che canta, mi emoziona, mi fa venire i brividi sulla pelle e mi procura quel senso di straniamento che solo le cose di rara bellezza sanno suscitare.

condivido pienamente ;)

questo è il pezzo che mi piace

CITAZIONE
Nei sogni miei, dentro i miei guai, nei mattini
sotto la polvere che è lì, appiccicata ai libri,
dentro gli hotel, nelle città che girando
vivo soltanto per metà e lascio ogni mattina;
nelle parole che già sai, nei pensieri
quando mi dici che ci sei e avverti i miei sospiri...

il voto che dò alla canzone è 8.5 ;)

devo dire che ogni volta che sento questo pezzo
provo una fitta allo stomaco :wub:


 
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sweetbaby1
view post Posted on 23/10/2009, 12:49




Torno da fare la spesa....ho dimenticato metà delle cose che dovevo comprare, però mi sono fatta tanti film.
Vi racconto il più verosimile, secondo me

Matteo, ha appena finito di cantare e torna nella sua camera d'albergo.
E' arrivato da poche ore in questa città vissuta a metà, di cui ha visto praticamente solo il palco e l'hotel.
Poche ore di riposo e poi si riparte per un altra meta, altri visi, altri applausi, altri autografi ...

Una telefonata per sentire gli affetti un po' meno lontani, la malinconia che prende il sopravvento, la paura che il successo possa cambiare troppe certezze.....il bisogno di scrivere qualche parola su una melodia già conosciuta e amata.

Nasce "Ti troverò"...

La mezza voce che abbiamo imparto ad amare questa estate in tante sorprendenti interpretazioni, qui diventa ancora più struggente, la canzone è raccontata dalle mille sfumature che Matteo riesce a dare alla sua voce per poi esplodere in tutta la sua passionalità e ritornare lieve e accennata quando, come in una speranza, sussurra "Io, Ti troverò"

 
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the Voice is Bec
view post Posted on 23/10/2009, 21:05




Finalmente l'ho ascoltato.

Se devo essere sincera ho dovuto ascoltarla un bel po' di volte per farmela entrare in testa come si deve.
Ho voluto sentire bene la musica e ascoltare le parole, ho provato a sentire ad occhi chiusi per imaginarmi la resa, e poi l'ho fatta ascoltare anche a mio marito.
Non so commentare molto lucidamente in questo momento.
La voce di Matteo effettivamente è "diversa" da come siamo abituati a sentirla, diversa perché la usa in un modo diverso, non perché sia cambiata da aprile ad oggi.
Le parole che in questo momento meglio descrivono le mie sensazioni sono: pezzo struggente e malinconico.
All'inizio mi visualizzavo la scena di una persona che guarda malinconicamente dalla finestra del bar come aspettando qualcuno.
Però è anche molto dolce e suadente.
La parte migliore è quella alla fine, in cui esplode la sua potenza vocale e le ultime due Ti Troerò cantate senza musica, come sospese...

Ringrazio tantissimo Starmat per la registrazione, preziosissima, però ho voglia di sentirla in uno stereo vero, con delle casse come si deve, non quelle limitate del mio computer. Voglio sentire a pieno tutti gli strumenti, il piano (bellissimo) e gli archi di Lucio Fabbri.

Saluto con affetto anche Ciaolì, ho letto quello che ha scritto....bellissima immagine. Lo' sicuramente lui c'è.
Ecco sentendo le ultime parole con questa imagine descritta da Lo' mi sono commossa.
Inoltre mi immagino gia Matteo cantarla dal vivo: non vedo l'ora.
 
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Spica1
view post Posted on 24/10/2009, 07:42




Dopo il commento "a caldo" in notturna (ogni volta che ripenso all'altra notte, a come mi sentivo...divento felice in automatico ^_^ ) voglio provare a fare anch'io un'analisi del brano un po' più completa.

Il testo: è un momento di autobiografia pura.
E' l'omaggio che questo artista, preso nel vortice di una frenetica estate fitta di impegni e fatta di città, bar, alberghi che cambiano ogni giorno, rivolge alla donna amata, lontana si fisicamente, ma presente nei pensieri, nelle parole, nelle piccole cose (quel "sotto la polvere che è lì appiccicata ai libri" è il mio cult personale....).
E' un amore solido, temprato, certo (io ti troverò).
E, se si esula dai fatti biografici a noi ben noti, sono anche d'accordo con chi dice che il testo si presti ad una chiave di lettura più "universale".

L'interpretazione: questa mezza voce un po' sporca all'inizio (il "sussurrato sospiroso" di Pensiero Stupendo al concerto di Cerreto, come direbbe la nostra Sweet), che poi torna cristallina ma sempre sussurrata e alla fine esplode in tutta la sua bellezza, potenza, intonazione, estensione in quel crescendo finale e chiude di nuovo sussurrata e leggermente sporca.
Matteo Becucci usa la sua voce prodigiosa e duttile in 3 modi diversi nello stesso brano: c'è gente che la usa sempre uguale in 10, 100, 1000 brani.

L'arrangiamento: è superlativo. Quel "tappeto" di accordi con il pianoforte e quegli archi prodigiosi orchestrati dal maestro Fabbri su cui si adagia il cantato, con gli innesti di chitarra acustica (da "ti cercherò" fino al primo "io ti troverò" e sulla chiusa finale) e di violoncello (da "che girando" a "lascio ogni mattina").
Hanno fatto un lavoro veramente superbo, un piccolo gioiello.


P.S. Mi azzardo a fare una scommessa su di chi sono le mani sulla tastiera del pianoforte, le mani sulla chitarra acustica, e le mani sul violoncello.
Ma sì che l'avete capito: io scommetto per la triade delle tre C: Cristiani-Ceccanti-Cabrera.
Quando compreremo il CD vedremo se ho azzeccato.

Edited by Spica1 - 24/10/2009, 08:59
 
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BecisBec
view post Posted on 24/10/2009, 08:31






Spica quoto tutto....e questo di più:

Matteo Becucci usa la sua voce prodigiosa e duttile in 3 modi diversi nello stesso brano: c'è gente che la usa sempre uguale in 10, 100, 1000 brani.

Questo brano ti mette al tappeto nn solo con le parole, struggenti e bellissime, ma anche e solo con il modo di usare armonicamente la voce, mi spiazza proprio. Il modo di cambiarla, sporcarla, distenderla in un crescendo magico unito alle parole del testo...bhè ragazze mie mi fa piangere!

Io credo che il Bec ci abbia regalato un vero capolavoro :wub:
 
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yoursongMB
view post Posted on 24/10/2009, 12:32




CITAZIONE (Spica1 @ 24/10/2009, 08:42)
Dopo il commento "a caldo" in notturna (ogni volta che ripenso all'altra notte, a come mi sentivo...divento felice in automatico ^_^ ) voglio provare a fare anch'io un'analisi del brano un po' più completa.

Il testo: è un momento di autobiografia pura.
E' l'omaggio che questo artista, preso nel vortice di una frenetica estate fitta di impegni e fatta di città, bar, alberghi che cambiano ogni giorno, rivolge alla donna amata, lontana si fisicamente, ma presente nei pensieri, nelle parole, nelle piccole cose (quel "sotto la polvere che è lì appiccicata ai libri" è il mio cult personale....).
E' un amore solido, temprato, certo (io ti troverò).
E, se si esula dai fatti biografici a noi ben noti, sono anche d'accordo con chi dice che il testo si presti ad una chiave di lettura più "universale".

L'interpretazione: questa mezza voce un po' sporca all'inizio (il "sussurrato sospiroso" di Pensiero Stupendo al concerto di Cerreto, come direbbe la nostra Sweet), che poi torna cristallina ma sempre sussurrata e alla fine esplode in tutta la sua bellezza, potenza, intonazione, estensione in quel crescendo finale e chiude di nuovo sussurrata e leggermente sporca.
Matteo Becucci usa la sua voce prodigiosa e duttile in 3 modi diversi nello stesso brano: c'è gente che la usa sempre uguale in 10, 100, 1000 brani.

L'arrangiamento: è superlativo. Quel "tappeto" di accordi con il pianoforte e quegli archi prodigiosi orchestrati dal maestro Fabbri su cui si adagia il cantato, con gli innesti di chitarra acustica (da "ti cercherò" fino al primo "io ti troverò" e sulla chiusa finale) e di violoncello (da "che girando" a "lascio ogni mattina").
Hanno fatto un lavoro veramente superbo, un piccolo gioiello.


P.S. Mi azzardo a fare una scommessa su di chi sono le mani sulla tastiera del pianoforte, le mani sulla chitarra acustica, e le mani sul violoncello.
Ma sì che l'avete capito: io scommetto per la triade delle tre C: Cristiani-Ceccanti-Cabrera.
Quando compreremo il CD vedremo se ho azzeccato.

Cara Spica, d'accordissimo sulla tua bella analisi di Ti Troverò! ;)

Sono convinta di quanto ho espresso nel forum unofficial XF, cioè che Matteo (Becucci) stia cercando di proporsi in quello che sente di poter esprimere meglio e con più convinzione, sia per contenuti che per espressione vocale, compatibilmente con i lacci e lacciuoli del marketing discografico...

Già questo singolo manifesta un'onestà di fondo, una tensione ad essere se stesso, aiutato dai magnifici professionisti che citi e con cui mica per niente ha lavorato per quasi tutta la scorsa, incredibile estate, sperimentando ed esplorando insieme a loro le possibilità della voce e dell'interpretazione, nella varietà di arrangiamenti che ci aveva tanto colpite ai concerti :)

Il testo -la riscrittura dell'originale di Jim Diamond che non brilla per originalità- è fin dal primo ascolto "becucciano" in modo disarmante: non solo per l'ispirazione dal vissuto ma soprattutto per quella sobrietà nello scorrere istantanee di vita, nel creare fermi-immagine molto personali (condivido il cult che citi! :rolleyes: ) che suggeriscono emozioni e sentimenti evitando le parole un po' stanche del canone.

Insomma, "meglio non dire" come cifra stilistica, perché no?! :D
 
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Faraway1
view post Posted on 24/10/2009, 12:53




Grazie Spica e Yoursong per le vostre preziose impressioni. :)
E così siamo in 3 che siam state fulminate dalla polvere appiccicata ai libri. ;)

Il testo originale era infatti una classica storia e io ho fantasticato a lungo e sperato che la versione di Matteo Becucci fosse una riscrittura completa, come poi effettivamente è stata.
Abbiam già detto che questo testo fa subito pensare all'esperienza di questa estate in giro per l'Italia, e qualcuno di noi ha trovato invece una ricerca diversa dentro queste parole. Io la definirei la ricerca, la lontananza (in senso lato). La misura che ha usato Matteo e la mancanza dei soliti termini da canzone d'amore consentono altre interpretazioni, mantenendo però al brano un senso chiaramente compiuto e immediatamente intelleggibile.

Qualunque lontananza sia, qualunque ricerca sia, io ci leggo una speranza, di più, una certezza.
Il tutto espresso con matura consapevolezza, accettazione, senza farne un dramma.

E la voce che canta queste parole è a tratti malinconica, ma fiduciosa.
 
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the Voice is Bec
view post Posted on 25/10/2009, 09:30




Ciao!!

Sono Grigo (il soprannome con il quale tutti mi conoscono), il marito di Voice, scrivo con il suo nick per ovvi motivi, non essendo registrato.
Volevo salutare Morni, Pensiero, Maro e Ponce, Capraia mi è rimasta impressa!!

Voice mi ha chiesto di commentare un po' il brano di Matteo: premesso che mi piacciono i PHD, perché erano un complesso della mia gioventù, il brano scelto da Matteo lo trovo adatto al suo stile e alla sua voce.

Al primo ascolto non mi ha colpito più tanto, anche per la qualità della registrazione e delle casse del pc che non sono proprio all'altezza.
Siccome ho la capa tosta, l'ho salvato con un formato leggibile dallo stereo: tutta un'altra musica!!
Il brano mi piace. Quello che mi colpisce è la come sempre la voce di Matteo, calda e pulita.

Giudizio positivo!

Prima di salutarvi volevo farvi un complimento per la nuova grafica del forum! Bravissimi!

Ciao !!! a presto!!
 
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Faraway1
view post Posted on 27/10/2009, 18:40




Dopo una cura intensiva ( ;) ) anche Bri si è sbilanciato: questa canzone gli piace proprio e non lo stanca.
E se dice che non lo stanca, non lo stanca. -_-
Considerando le volte che gliel'ho fatta sentire :lol: .

Mi ha detto: "...è una canzone ingannevole, come tante canzoni di Matteo. Se ne scopre la complessità e la difficoltà via via che la si ascolta, si apprezza l'arrangiamento ogni volta di più. Basta ripensarci per accorgersi quanto sia difficile ripercorrerla, anche se la naturalezza con cui Matteo canta può far sembrare abbordabile qualunque suo pezzo.

Questo brano piace al primo ascolto ed entra nella mente con grande facilità. E' un involucro in cui si possono riconoscere tantissime persone. Potrebbe diventare una canzone simbolo delle frequenti e lunghe lontananze, tipiche della vita di oggi. Dei sacrifici di lavoro e delle distanze che non devono esistere nel cuore, nonostante i chilometri. E' un problema che non è legato all'età e quindi può essere sentita propria da giovani e meno giovani. Romantica, nello stesso tempo trascinante e malinconicamente rassicurante.

Finisce così come inizia, con la voce sussurrata. E' una scelta diversa rispetto all'impostazione originale.
Perchè?
Qui il senso della canzone, nelle sue parole, non deve essere semplicemente consolatorio, ma piuttosto di intesa diretta tra le due persone lontane. Se finisce come è cominciata questo suggerisce una ciclicità di questi sentimenti, perchè si riproducono ad ogni lontananza, ad ogni viaggio, in ogni città, in ogni hotel. E' una scelta semplice, finire com'era cominciata, che rivela la passione del messaggio.

Ti Troverò rispetta una delle regole fondamentali di tutte le arti. Un'opera deve cercare di essere unita e diversa al tempo stesso: diversità nell'unità e unità nella diversità (Platone). Se questo fu detto millenni fa, fu anche aggiunto in secoli più recenti (Montesquieu) che l'oggetto deve colpire al primo momento nella sua unità e deve poi rivelare una diversità man mano che lo si esamina da vicino.

Ti Troverò è proprio così: ha un'apparente uniformità al primo ascolto e poi più si ascolta, più se ne scoprono le diversità, ma il tutto rimane sempre omogeneo, cioè unito. Questo distingue l'opera che non stanca rispetto a quella che non lascia tracce.

Vorrei solo aggiungere per quanto riguarda le cover: è stato anche detto di recente da un famoso uomo di cultura che tutto quello che diciamo o facciamo è in realtà già stato detto o fatto. Secondo me un altro modo di dire la stessa cosa è che ormai c'è più creatività nel riscoprire che nel creare. Andare a cercare un pezzo dei Ph.D. (poi nemmen troppo conosciuto) è un merito non trascurabile. Col senno di poi tutti potranno dire che è bello, ma finora nessuno l'aveva riscoperto. Se poi la nuova esecuzione è molto diversa dall'originale è una creazione realmente nuova e come tale va apprezzata.

Vorrei tanto sentirla dal vivo. Posso solo immaginare cosa deve essere live!"


:o:
Vorrei sottolineare: Bri è un uomo. :P :)

Edited by Faraway1 - 28/10/2009, 13:53
 
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31 replies since 23/10/2009, 02:25   745 views
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